Complice la dolorosa e precoce eliminazione dai Playoff, non si fa altro che parlare del futuro di LeBron James in NBA
Il Re è nudo. Proprio lui, LeBron James da Akron, Ohio, 39 anni e non sentirli, uno che viaggia ancora a medie spaventose nonostante le tante primavere sulle spalle, uno che detiene una grandissima quantità di record statistici in NBA, ha abdicato ancora una volta. I Lakers, i suoi Lakers, non competeranno per il titolo nemmeno nel 2024. Un anno che rischia di diventare, a suo modo, storico sia per la franchigia californiana che per il suo leader indiscusso.
Già oggetto di innumerevoli indiscrezioni sul suo futuro – c’è chi lo aveva accostato a Golden State per una ipotetica clamorosa tarde nel febbraio scorso, e chi invece già lo vede raccogliere l’ovazione del Madison Square Garden indossando la maglia dei New York Knicks – LeBron non lascia scorgere alcunché intorno al suo futuro.
Le stesse dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa subito dopo la sconfitta patita da Denver in Gara 5 – ennesima circostanza della serie in cui i Lakers erano andati avanti nel punteggio salvo poi soccombere – non hanno lasciato spazio ad interpretazioni univoche. Del resto, come in quasi tutte le post season sin da i tempi della prima esperienza a Cleveland, aleggia sempre un qual certo mistero sul futuro cestistico del Prescelto.
L’estate del 2024, quella che porterà il Re a dare spettacolo assieme a Curry, Durant e gli altri, nelle Olimpiadi di Parigi, non sarà da meno: nemmeno LeBron conosce il suo futuro. O meglio, sta facendo di tutto per non rivelarlo al mondo.
Ricapitoliamo la situazione – di non facile lettura – contrattuale del numero 23 in maglia gialloviola. LeBron si è tenuto al suo arco una player option per il 2024-25 del valore di 51,4 milioni di dollari. Se la facesse cadere, potrebbe firmare un’estensione massima del contratto che potrebbe raggiungere la durata di tre anni. Parliamo di 164 milioni di dollari spalmati in tre anni.
Ma chi potrebbe realisticamente permettersi un tale ingaggio considerando che l’esiguità dello spazio salariale è un qualcosa che accomuna diverse franchigie in NBA? Come detto, i retroscena sul corteggiamento di Golden State abbondano anche in questi giorni, come riferito dal portale spagnolo ‘Elgoldigital’.
L’opzione New York è poi sempre viva, con la dirigenza Knicks disposta a tutto pur di arrivare non solo al prodotto della St. Vincent St. Mary High School, ma anche ad un certo Giannis Antetokounmpo. La cui avventura ai Bucks, complice la cocente eliminazione ai Playoff sancita con la sconfitta in Gara 4 contro Indiana nella notte italiana tra il 2 e il 3 maggio, pare davvero al capolinea. LeBron è chiamato a sfogliare la margherita: l’impressione è che i petali non siano solo gialli e viola però….
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