Jannik Sinner ha messo nel mirino i grandi appuntamenti sulla terra battuta. Roma e il Roland Garros attendono con ansia il giovane campione azzurro
Se non sarà questo l’anno buono ci riproverà nel 2025. Jannik Sinner però è convinto di avere concrete chance già in questa stagione di aggiudicarsi almeno un grande torneo sulla terra battuta. In particolare sono due gli appuntamento che il ventiduenne di San Candido ha messo nel mirino: gli Internazionali di Italia e Roma e quelli di Francia al Roland Garros.
Non sarà facile, senza ombra di dubbio. Gli avversari sono forti e soprattutto più abituati di lui a giocare sulla terra rossa. Pensiamo soprattutto a Novak Djokovic che per tre volte si è aggiudicato gli Internazionali di Francia e che quest’anno punta a centrare il poker. O anche allo stesso Carlos Alcaraz che l’anno scorso arrivò in semifinale e che sembra avere le carte in regola per emulare il suo idolo, Rafa Nadal.
Sinner però non si scompone, quest’anno sembra non temere niente e nessuno come dimostra il rendimento avuto in questo inizio di 2024. La terra fino ad ora era considerata il suo tallone d’Achille, vedremo se la sua crescita esponenziale basterà a colmare il lieve gap che lo separava dai suoi rivali.
Intanto il giovane fuoriclasse altoatesino continua a suscitare curiosità e interesse nelle dichiarazioni rilasciate durante le conferenze stampa. In una delle ultime tenutesi a Montecarlo, subito dopo la facile vittoria in due set sul tedesco Struff, Sinner ha parlato del suo avvicinamento al tennis e del suo rapporto con i campioni del passato.
Rispondendo a una domanda precisa relativa all’età in cui ha iniziato a seguire il tennis, è riuscito a sorprendere i cronisti presenti: “Sono molto onesto e prima di scegliere il tennis non lo seguivo. Lo guardavo sporadicamente ma la prima partita che io vidi avvenne al Challenger di Ortisei in cui giocava Andreas Seppi“.
Dunque, il più straordinario fuoriclasse del tennis azzurro durante l’adolescenza seguiva tutto fuorché il tennis. La svolta avvenne intorno ai quattordici anni, come lui stesso ricorda: “Poi quando avevo 14 anni ho iniziato a guardare sempre il tennis ma non guardavo i match del passato: piuttosto, preferivo godermi le grande sfide tra i vari Federer, Nadal, Djokovic o Andy Murray”.
Tra questi ce n’è solo uno Sinner che non è mai riuscito a incontrare ed è l’ex Re, il fuoriclasse di Basilea: “Peccato non aver mai sfidato uno come Roger, mi sarebbe piaciuto giocarci contro“.
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