Il basket è uno sport che inizia a essere molto seguito anche in Italia, non tutti però conoscono le regole. Anzi spesso non ne abbiamo capito nulla.
Andiamo dunque a scoprire più da vicino alcune cose fondamentali legate a questo splendido sport che è uno di quelli di punta negli Stati Uniti d’America.
La storia del basket inizia in una piccola cittadina canadese chiamata Al Monte, Ontario, nota per essere il set di numerosi film natalizi. Tuttavia, la sua fama mondiale è legata a un evento ben più significativo: la nascita di James A. Naismith nel 1861, l’anno dell’Unità d’Italia.
Un errore di trascrizione da parte dell’ufficiale dell’anagrafe o forse del professore il primo giorno di scuola ha dato a Naismith quella “A” nel nome che lo avrebbe reso celebre. Prima di diventare il padre del basket, Naismith lavorava come contadino nella fattoria di famiglia, finché suo zio Peter non lo incoraggiò a intraprendere gli studi che lo portarono a diventare professore di educazione fisica.
Nel 1891, mentre si trovava allo Springfield College, Naismith fu costretto ad affrontare una sfida senza precedenti: inventare un gioco da praticare al chiuso a causa delle proibitive condizioni meteorologiche esterne. Ispirandosi al gioco dei bambini “Duck on a Rock”, decise che il nuovo sport si sarebbe giocato in palestra e avrebbe coinvolto due squadre composte da nove giocatori ciascuna. Utilizzando cesti di pesche come canestri e un pallone da calcio come palla, nacque così la pallacanestro.
Nonostante le regole fossero ancora rudimentali e l’esito della prima partita storica fosse stato piuttosto caotico (concludendosi con un punteggio di 1-0), l’invenzione di Naismith cominciò rapidamente a guadagnare popolarità. Alcuni dei suoi “discepoli” portarono il gioco nell’Indiana, dove subì importanti modifiche che contribuirono alla sua evoluzione verso lo sport moderno che conosciamo oggi.
Una delle innovazioni più significative fu la sostituzione dei cesti delle pesche con anelli metallici ai quali furono attaccati sacchi simili a quelli usati per il caffè. Questa modifica semplificò notevolmente le dinamiche del gioco eliminando la necessità di interrompere frequentemente l’azione per recuperare la palla dal cesto.
Il passaggio alla professionalità avvenne quando Trenton National divenne la prima organizzazione nella storia a offrire compensi ai giocatori per partecipare alle partite. Sebbene i pagamenti fossero modesti e non sufficienti a coprire tutte le spese sostenute dagli atleti, rappresentarono comunque un importante punto di svolta verso l’affermazione del basket come sport professionistico.
Nel 1936 venne fondata la National Basketball League (NBL), segnando l’inizio dell’era moderna del basket professionistico con cinque franchigie ancora esistenti oggi: Hawks, Pistons, Lakers, 76ers e Kings. In questo periodo furono introdotte nuove regole sul formato delle partite che variavano in base alle decisioni della squadra ospitante.
La vera svolta arrivò nel 1946 con la riunione all’hotel Commodore New York dove i proprietari degli impianti decisero di creare una sorta di campionato capace attrarre pubblico nelle loro strutture durante tutto l’anno; così nacque la Basketball Association of America (B.A.A.), antesignana dell’attuale NBA.
Queste tappe fondamentali hanno trasformato quello che era iniziato come un semplice passatempo contro la noia invernale in uno degli sport più amati e seguiti su scala globale; dimostrando come dalla visione innovativa ed entusiasta anche degli individui più umili possano nascere idee capaci cambiare il mondo dello sport per sempre.
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