Una terribile tragedia sconvolge il mondo dello sport. Addio alla promessa italiana: ci ha lasciati per sempre a soli 18 anni
Lo stillicidio continua. Non c’è giorno che passi senza registrare un doloroso addio a un protagonista degli stadi o dei palazzetti dello sport.
Tanti gli ex calciatori che da poco più di anno a questa parte ci hanno lasciati per sempre lasciando un vuoto incolmabile: campioni come Gianluca Vialli, Sinisa Mihajlovic e ‘Rombo di tuono’ Gigi Riva, giusto per citarne alcuni, e onesti professionisti che hanno dedicato la loro vita calcistica ai colori di un club e per questo amati dai tifosi quanto i sopracitati miti del pallone.
Fuoriclasse che avevano da tempo appese le scarpette al chiodo mentre era appena agli inizi di una carriera che di sicuro sarebbe stata sfolgorante una giovane promessa che un drammatico, maledetto incidente stradale ci ha strappato.
Morto a 18 anni Stefano Diaferio, promessa della mountain bike
Mancavano solo 200 metri quando Stefano Diaferio, promessa della mountain bike, ha perso il controllo del suo scooter venendo così scaraventato violentemente sul manto stradale mentre era di ritorno a casa, a San Graziano di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, dopo essere stato dal suo preparatore atletico.
Allertati da alcuni passanti, sul posto sono subito accorsi i soccorritori del Suem e un elicottero di Verona Emergenza ma per Stefano purtroppo non c’è stato nulla da fare, con gli operatori sanitari che non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
Troppo gravi le ferite da non consentire agli operatori sanitari di rianimare Stefano che è morto sul colpo dopo essere uscito di strada alla guida del suo scooter. Comunque, i carabinieri sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente stradale che ha stroncato la giovane esistenza di Stefano Diaferio, con il coinvolgimento di altri veicoli che al momento viene escluso.
Classe 2006, Stefano lascia papà Giuseppe, mamma Janine e la sorella maggiore Francesca. Frequentava il liceo Galileo Galilei ed era una delle punte di diamante della società ciclistica “Barbieri” per la quale avrebbe dovuto gareggiare a Stevenà di Caneva per l’ennesimo appuntamento agonistico della categoria juniores, con il numero 24 che era già pronto per essere punzonato sulla sua maglia.
“Un abbraccio a Beppe e Janine, a Frà, ai nonni, a tutta la famiglia. Ieri è volato in Cielo un Figlio, un Figlio anche Nostro, un Figlio della Sc Barbieri“, è il messaggio, postato su Facebook, con cui la sua società ha espresso il proprio cordoglio per la sua prematura e tragica scomparsa al quale si uniscono tutti gli sportivi perché muore giovane chi è caro non solo agli dei ma a tutti quelli che lo hanno conosciuto e apprezzato.