Sospensione Sinner, il dettaglio inquietante che fa tremare il mondo del tennis

I tifosi di Jannik Sinner sono in grande apprensione a causa del caso doping che ha coinvolto il giovane talento italiano del tennis. Nonostante i successi e le emozioni che continua a regalare sui campi di tutto il mondo, il campione è ora al centro di una delicata questione legale legata alla sua presunta positività al Clostebol, una sostanza proibita.

Jannik Sinner
Tensione per Jiannik Sinner – PCB.it

Il caso ha preso una piega particolarmente preoccupante quando la WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) ha deciso di presentare ricorso contro la precedente assoluzione di Sinner. Il tribunale indipendente dell’ITIA (Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis) aveva scagionato il tennista altoatesino, accettando la spiegazione fornita dal suo team: la traccia infinitesimale di Clostebol rilevata nel suo corpo sarebbe stata causata dall’uso accidentale di una crema per ferite applicata dal fisioterapista senza l’uso di guanti. Tuttavia, la WADA ha sollevato ulteriori dubbi, insistendo sulla necessità di indagare più a fondo sul caso.

L’origine del Clostebol e la spiegazione del team di Sinner

Secondo quanto chiarito dallo staff di Sinner, il Clostebol sarebbe finito nel corpo dell’atleta a causa di una semplice disattenzione: il fisioterapista che stava trattando una ferita alla mano del tennista avrebbe utilizzato una crema contenente la sostanza vietata, applicandola direttamente sulla pelle di Sinner durante un massaggio. Il contatto accidentale con la crema è stato spiegato come l’unica possibile causa della traccia minima rilevata durante i controlli antidoping. Questo tipo di errore è stato, nel passato, causa di altre assoluzioni simili in ambito sportivo.

Nonostante questa ricostruzione, la WADA non sembra soddisfatta della spiegazione e ha deciso di presentare un ricorso formale, sostenendo che il principio di “non colpa o negligenza” potrebbe non essere stato correttamente applicato. In altre parole, la WADA contesta che, seppure Sinner non abbia ingerito volontariamente la sostanza, sarebbe stato consapevole del rischio connesso all’utilizzo di una crema non adeguatamente controllata dal suo team, e avrebbe dovuto fare di più per prevenire l’accaduto.

Sinner pensieroso
Jannik Sinner in pensiero – PCB.it

Cosa rischia Sinner?

Se la WADA riuscisse a dimostrare che Jannik Sinner era consapevole del pericolo legato all’utilizzo di quella crema e che non ha fatto abbastanza per evitarlo, potrebbe andare incontro a una squalifica che va da uno a due anni. Questo scenario è senza dubbio motivo di grande preoccupazione non solo per il tennista, ma anche per i suoi tantissimi tifosi, che temono di vederlo lontano dai campi per un periodo così lungo in un momento cruciale della sua carriera.

Per il momento, non è possibile prevedere con precisione quanto tempo ci vorrà per arrivare a una sentenza definitiva. In alcuni casi precedenti, processi simili si sono conclusi rapidamente, mentre in altri, come accaduto con Sara Errani, la procedura si è protratta per diversi mesi. È plausibile che Sinner possa addirittura arrivare a difendere il titolo agli Australian Open senza conoscere ancora la decisione finale.

I precedenti nel mondo dello sport

Un elemento che potrebbe giocare a favore di Sinner è la presenza di precedenti nello sport legati proprio al Clostebol, che si sono conclusi con assoluzioni. Uno dei casi più noti è quello del calciatore José Palomino dell’Atalanta, che è stato prosciolto da accuse simili. Anche la giovane tennista Matilde Paoletti è stata recentemente coinvolta in una questione riguardante il Clostebol, e come Sinner, è stata assolta. Questi precedenti possono offrire un certo margine di speranza all’atleta e al suo entourage, che continuano a sostenere la totale buonafede del tennista altoatesino.

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Sinner in crisi – PCB.it

L’onere della prova e le conseguenze di una sospensione

Nel corso del processo, l’onere della prova ricade completamente sulla WADA, che dovrà dimostrare che Sinner è stato colpevole o negligente. Se l’agenzia riuscisse a provare la sua tesi, il campione italiano rischierebbe una squalifica che, va precisato, non sarebbe retroattiva. In altre parole, qualsiasi decisione verrà presa, i risultati ottenuti da Sinner fino al momento della sentenza non verranno toccati. Ciò significa che non perderà né le vittorie né i premi conquistati fino a quel punto.

In caso di sospensione, la squalifica partirebbe dal giorno stesso della sentenza, e Sinner potrà continuare a partecipare ai tornei fino a quel momento, inclusi eventi importanti come la Coppa Davis. Tuttavia, è importante notare che, se dovesse essere condannato, la sentenza sarebbe inappellabile e Jannik non avrebbe modo di opporsi ulteriormente.

Il futuro di Sinner

Nel frattempo, i tifosi di Jannik Sinner rimangono in attesa, sperando che il loro beniamino possa continuare a regalare emozioni sui campi da tennis senza dover affrontare una lunga squalifica. Il caso è ancora aperto, e le prossime settimane saranno cruciali per definire il futuro del giovane tennista. Quello che è certo è che l’intera vicenda rappresenta un momento delicato per Sinner, che sta vivendo il suo miglior periodo sportivo, con numerosi successi e una carriera in continua ascesa.

L’attenzione mediatica e l’affetto dei tifosi sono rivolti a lui, nella speranza che il tribunale confermi l’assoluzione e permetta a Sinner di continuare a brillare senza ombre sul suo percorso professionale.

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