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Assurdo, prova a strangolare l’avversario in campo: succede di tutto

Episodio incredibile, assurdo con un cestista che prova a strangolare l’avversario in campo. Succede davvero di tutto e lascia a bocca aperta il pubblico.

L’episodio è di quelli drammatici che non possiamo assolutamente fare a meno di considerare.

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Strangolato in campo (PallaCanaestroBiella.it)

Andiamo a leggere più da vicino cosa è accaduto quella tragica sera.

Storie incredibili dal mondo del basket

Il mondo del basket americano, in particolare la NBA, è ricco di episodi che vanno oltre il semplice sport. Tra squalifiche record, comportamenti fuori dalle righe e decisioni controverse, ci sono storie che sembrano uscite direttamente da un film. In questo articolo esploreremo alcune delle vicende più incredibili che hanno segnato la storia recente della lega.

Draymond Green e le sue squalifiche: noto per il suo spirito combattivo sul campo, ha avuto un inizio di stagione 2024 piuttosto turbolento. Dapprima ha tentato di strangolare Rudy Gobert durante una partita, scatenando una rissa nonostante non fosse direttamente coinvolto nell’azione che ha dato origine al conflitto. Questo comportamento gli è valso una squalifica per cinque partite. Pochi incontri dopo, Green si è reso protagonista di un altro episodio discutibile colpendo Norkic con un pugno rotante. Due episodi così ravvicinati hanno spinto l’NBA a intervenire con una sospensione a tempo indeterminato e l’imposizione di diversi requisiti per poter essere reintegrato nella squadra.

Le sospensioni più lunghe nella storia NBA

Nonostante le azioni di Green abbiano suscitato scalpore, la sua assenza dai campi da gioco per 12 gare impallidisce se confrontata con alcune delle sospensioni più lunghe mai inflitte dalla NBA. Ad esempio, Jamo Rent è stato costretto a saltare 25 partite dopo aver mostrato una pistola sui social network in due occasioni distinte. Altri giocatori come Deandre Ayton e Tristan Thompson hanno ricevuto lo stesso trattamento ma per motivazioni legate all’uso di sostanze non ammesse dalla lega.

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Sospeso in NBA (PallacanestroBiella.it)

Un caso particolarmente eclatante è quello di Kermit Washington degli Houston Rockets che negli anni ’70 ricevette 26 gare di squalifica per aver sferrato “The Punch”, un pugno devastante a Rudy Tomjanovich dei Lakers che quasi gli costò la vita.

Incidenti memorabili e conseguenze severe

Alcuni eventi hanno lasciato un segno indelebile nella memoria dei fan della NBA per le circostanze eccezionalmente gravi o insolite che li hanno caratterizzati. Il “Malice at the Palace”, per esempio, vide Steven Jackson ricevere 30 gare di sospensione per il suo ruolo nell’incredibile rissa scoppiata tra giocatori e tifosi durante una partita tra Indiana Pacers e Detroit Pistons.

Un altro caso significativo riguarda Javaris Crittenton dei Washington Wizards: nel 2010 fu sospeso per ben 38 partite dopo aver introdotto un’arma da fuoco nello spogliatoio della squadra puntandola contro il compagno Gilbert Arinas a causa di debiti di gioco.

Non solo i giocatori possono essere soggetti a severe punizioni; anche allenatori e dirigenti possono finire sotto la lente d’ingrandimento della NBA. Ime Udoka, ad esempio, allenatore dei Boston Celtics fino al settembre 2022, è stato sospeso per l’intera stagione successiva alle finals NBA dopo aver violato il regolamento interno del team avendo una relazione intima con uno staff membro femminile dello staff.

Mark Stevens invece rappresenta uno dei casi più singolari: socio minoritario dei Golden State Warriors fu multato pesantemente (500 mila dollari) ed estromesso dalle aree NBA per avere spintonato Kyle Lowry durante le Finals del 2019; la sua punizione ammontò a ben 65 partite.

La peggiore delle peggiori?

Tra tutte queste storie incredibili emerge quella dell’ex proprietario dei Phoenix Suns Robert Sarver con ben 93 partite (82 regular season +11 playoff) dovute alla sua condotta razzista e misogina confermata da indagini approfondite dell’NBA.

Ma forse ancora più sorprendente è il caso O.J Mayo: terza scelta assoluta nel draft del 2008 poi bandito dalla lega nel luglio del 2016 dopo essere risultato positivo alla marijuana ed abuso antidolorifici – totalizzando così de facto oltre due stagioni complete lontano dai campetti ovvero circa164 incontri senza poter giocare in NBA.

Queste storie dimostrano come il basket americano sia molto più che semplicemente sport; raccontano infatti anche vicende umane complesse dove talento strabiliante ed errori gravi si intrecciano irrimediabilmente.

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